Woodoo People
ARTE
Woodoo People
testo: Giorgia Chicarella
opere: Carlo Alberto Rastelli
Alle scuole elementari non sapevo ancora dove iscrivermi alle medie, ma sapevo già che mi sarei iscritto al Liceo Artistico, su questo non ho mai avuto dubbi”. Carlo Alberto Rastelli, parmigiano, classe ‘86, è nato con l’arte
nel cuore e nella testa, prima ancora che nelle mani. Nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera; nel 2016 ha frequentato la residenza d’artista Glo’ Art a Lanaken in Belgio e due anni dopo la residenza d’artista SIM a Reykiavik in Islanda.
Si è avvicinato alla pittura sperimentando e innovando: dal fumetto alla pittura, dal paesaggio al ritratto, dall’astratto al figurativo, arrivando a definire un suo stile unico. Ed è proprio questo stile unico che ha presentato alla Galleria Bianca del CUBO con la mostra personale: WOODOO PEOPLE. Un titolo che ricorda la canzone dei The Prodigy – Voodoo People – ma che soprattutto unisce legno, miti e leggende estrapolate da vecchie foto risalenti alla fine del XIX secolo e dove la vera star è il tempo, un continuo scambio tra passato e presente condotto da soldati, pugili, clown, prostitute.
Davvero strani questi personaggi a spasso nel tempo… una commedia umana di volti anonimi di oltre un secolo fa che tuttavia ripropone un contesto attuale inserito su sfondamenti prospettici e varchi spazio-temporali, aprendo finestre su stelle, galassie e buchi neri. Ma WOODOO PEOPLE è anche una riflessione sull’elemento naturale, una riconciliazione in cui l’epidermide dei personaggi ritratti si fonde e confonde proprio con la natura oggi così spesso schiacciata dall’evoluzione tecnologica.
In alcune delle sue ultime opere in mostra si sente in modo elegante anche l’eco del nostro tempo, una sintonia quasi involontaria con quello che stavamo vivendo: figure sole davanti a paesaggi che riprendono i fondali dipinti delle foto di fine ‘800, primi ‘900, tra interni e falsi esterni in cui le figure sono come confinate” racconta.
L’allestimento della mostra ha permesso di giocare anche sulla compenetrazione di spazi grazie alla collaborazione tra Rastelli e Eleonora Deidda del Loppis; il tutto ornato, in occasione della serata inaugurale, dai testi ironici e dalla chitarra acustica di Massimo Scaffardi, aka Lord Scaffardington. “Il Cubo – aggiunge Rastelli – è un luogo molto bello esteticamente, ricco di realtà diverse che dialogano tra loro, dove si condividono esperienze e conoscenze; un posto così ha la forza di diventare sempre di più, di crescere ancora e ancora”

Carlo Alberto Rastelli
www.carloalbertorastelli.com
carlopalooza@gmail.com
Maria Letizia Mazzoni
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