Associazione Cubo
via La Spezia, 90
43125 Parma

cuboparma@gmail.com

BREAD BISTROT
PRANZO: lun al ven: 12.00 – 15.00
CENA: lun al gio: 19.00 – 1.00 ven e sab: 19.00 – 2.00
Domenica: chiuso

Prenotazioni Ristorante: +39 0521 155 4540
Prenotazioni ROOFTOP: +39 351 8006857


MISERLINO OFFICINA KARIBU CAFFÈ
Lun-giov: 7.00 – 22.00
Ven: 
7.00 – 23.00
Sab: 
16.30 – 23.00

Domenica: chiuso

Contatti: 3286596753 / 3286588093

 

GRAVITÀ / ERJON NAZERAJ

GRAVITÀ / ERJON NAZERAJ

28.04.2022 > 10.06.2022

A cura di Andrea Tinterri
Inaugurazione: giovedì 28 Aprile 2022 dalle 18.00

GALLERIA BIANCA via La Spezia 90, Parma

Da lunedì a sabato dalle 10 alle 19

altre visite su appuntamento, scrivi a: cubogallery@gmail.com

Ingresso libero

In collaborazione con:

Una serie di acquerelli che raffigurano il corpo umano capovolti, ritorti su se stessi, ritraggono i soggetti mentre cadono verticalmente verso il vuoto. Spinti verso il basso, attirati dalla forza di gravità del nucleo della terra. La legge di gravità di Isaac Newton del 1687, afferma che nell’Universo due corpi si attraggono proporzionalmente al prodotto delle loro masse e inversamente proporzionati alla loro distanza elevata al quadrato. La Terra esercita su ogni corpo l’attrazione della forza di gravità. Così avviene anche nella condizione della vita umana, nel voler instancabilmente migliorare la propria esistenza. Le cronache di oggi raccontano incessantemente questa realtà, dove l’essere umano è spinto ad abbandonare la propria asse di rotazione per cercare un futuro migliore altrove. La ricerca di Nazeraj si focalizza nel far emergere il susseguirsi nel modo irripetibile delle forme e della massa fluttuante, assumendone le varie multiformi con il tocco del pennello scivolando nella carta bagnata, dando vita a dei corpi senza tempo, ancestrali. Nella loro silhouette i corpi liquidi abbandonano il loro volume, privandosi della loro estetica. Il risultato che si cerca di ottenere in questi fotogrammi d’acquarello è che l’opera conservi il movimento gestuale, preservandone la vitalità del controllo del gesto. Nella serie del Progetto Gravità l’acquarello esorta la nostra perdita di equilibrio davanti all’assenza di un prospettiva, spinta attraverso la tecnica della stratificazione, cercando di ampliare il campo visivo in continua espansione. L’evaporazione delle stato liquido permette alle molecole di colore di depositarsi sulla superficie, sulla carta si catalizza la narrazione, estetica e sociale, componendone un’azione irripetibile.

Foto-Erjon-Nazeraj
ERJON NAZERAJ

Erjon Nazeraj nasce il 12 ottobre 1982 a Fier, nell’Albania sud-occidentale. Vive e lavora a Parma.

Nel 2001 si diploma al Liceo Artistico Jakov Xoxa nella città di Fier. Prosegue i suoi studi accademici in Italia, dove nel 2008 si laurea con il vecchio ordinamento in scultura, all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Tutto, nel lavoro di Erjon Nazeraj, è sincretismo. Senza notarne le parti, in quantità differenti, s’amalgamano in un tutt’uno concezioni diverse. L’opera è ciò che consente l’incontro, non più materia che separa e definisce una cosa dall’altra. Si contaminano geografie, filosofie, spiritualità, figlie della natura e dell’umano nelle loro istanze più autentiche.

Come sostiene l’artista: “Mi piace l’idea dello sconfinamento, dove il mondo non è solo un luogo ma è lo stato di mescolazione di ogni cosa in ogni altra cosa.”

Così tutte le parti costituiscono già un tutto, come ci insegna la teoria di Anassagora. Per Nazeraj il trascinamento emotivo diviene astrazione visibile, pezzi di corpo divengono paesaggi e contrasti relazionali divengono scultura.

Una ricerca che evidenzia l’intersezione tra il piano sociale e quello individuale: i territori diversi attraversati dall’artista nella sua vita personale raccontano una mutazione identitaria monitorata prima e dopo le esperienze.

Un movimento bidirezionale, che parte da dentro o si ripercuote a livello introspettivo, che è azione stimolante o forse diventa solo dopo attività nel reale.

Come nello scontro di due pietre nasce la scintilla, così nella contrapposizione tra interno ed esterno/ individuale e collettivo, si genera la facoltà di produrre alternative. La possibilità di creare qualcosa d’altro, di modificarsi e modificare la realtà, mira a evolvere verso forme più elevate di comprensione e relazione. Per questo motivo ci si muove.

LE MOSTRE DI CUBO